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Se si visitano i Musei Civici di Palazzo Farnese, allora vale sicuramente la pena percorrere appena 500 metri a piedi in più per arrivare ai piedi della Chiesa di San Sisto a Piacenza.
Questo edificio, nato inizialmente ben prima dell’anno Mille per ospitare un monastero abitato da monache di ordine benedettino, venne poi riconvertito in un centro di culto aperto a tutta la cittadinanza. Ma il motivo per cui viene ricordato è principalmente un altro, ossia la presenza di un originale quadro di Raffaello che a causa di alcune vicende finì poi per essere esposto in Polonia.
Per scoprire quindi la vicenda di quest’opera, ma anche cosa poter vedere nella Chiesa di San Sisto, non resta quindi che continuare a leggere i paragrafi successivi.
Cosa vedere nella Chiesa di San Sisto
Per raggiungere la Chiesa di San Sisto bisogna passare per una via apparentemente anonima, che rende ancora maggiore il senso di stupore non appena ci si ritrova davanti alla facciata di chiaro stile rinascimentale, frutto di un intervento di modifica fatto proprio nel ‘700.
Entrando nella Chiesa di San Sisto è possibile vedere:
- La riproduzione della Madonna Sistina di Raffaello
- Il coro ligneo intarsiatoÂ
- Il ciclo di quadri originali
- La tomba della duchessa Margherita d’Austria
- La cripta con le reliquie
Tutte queste opere e monumenti sono esposte in un contesto di assoluta pace. La visita è libera, ma sono presenti diversi pannelli informativi. Per partire comunque con qualche informazione in più a riguardo, ecco qui di seguito alcuni dettagli su ognuno dei vari punti di interesse.
La Madonna Sistina di Raffaello
La fama della Chiesa di San Sisto è legata principalmente alla Madonna Sistina di Raffaello, tra le opere del pittore rinascimentale più apprezzate di sempre. Il dipinto venne infatti commissionato per questa chiesa da Giulio II, che fu papa dal 1503 al 1513, e che i monaci incontrarono in occasione di una visita a Roma.
Qui l’opera rimase esposta per circa due secoli, finché nel 1753 a causa di grandi difficoltà economiche i monaci scelsero di venderlo ad Augusto III di Polonia. Le trattative durarono ben due anni, concludendosi quindi con il trasporto del quadro a Dresda, dove tuttora è esposto alla Gemäldegalerie Alte Meister.
La Madonna Sistina che si vede oggi nella Chiesa di San Sisto è perciò in realtà una copia dipinta da un autore ancora sconosciuto nell’800. Nonostante ciò rimane comunque interessante osservarla per comprendere la particolarità di questo capolavoro capace di unire il simbolismo cristiano agli ideali di bellezza che si riscontrano tipicamente nelle opere di età greco-romana.
Il coro ligneo intarsiato
Il coro ligneo intarsiato della Chiesa di San Sisto è una particolarità che è possibile trovare solo in questo edificio. Si tratta infatti tra i pochissimi di questo genere risalenti al ‘500 che è riuscito ad arrivare in ottime condizioni ai giorni nostri. La sua realizzazione viene attribuita a Giovan Pietro Pambianchi e Bartolomeo Spinelli che vi lavorarono ininterrottamente dal 1514 al 1528, dando vita a un completo di ben 54 stalli. Attualmente lo si può vedere in fondo all’abside, una posizione diversa rispetto a quella originale che inizialmente si stima fosse ai piedi dell’altare.
La tomba della duchessa Margherita d’Austria
Non molti lo sanno, ma nella Chiesa di San Sisto è presente la tomba della Duchessa Margherita d’Austria. Nata nelle Fiandre e figlia dall’imperatore Carlo V e dell’amante Giovanna van der Gheynst, venne riconosciuta dal padre solo intorno all’età di circa 7 anni.
L’imperatore infatti vide in lei una figura utile per tessere rapporti diplomatici con altre nobili casate, motivo per cui la diede in sposa al duca di Firenze Alessandro de’ Medici, che tuttavia morì assassinato poco dopo il matrimonio. Dopo tale fatto la Margherita convolò quindi in seconde nozze Ottavio Farnese, duca di Parma, Piacenza e Castro, motivo che legò quindi le sorti di Margherita d’Austria alla città di Piacenza.
L’attuale mausoleo, di grandi dimensioni, che oggi è possibile ritrovare nella Chiesa di San Sisto fu infatti costruito seguendo le sue volontà . Fu lei stessa, infatti, a indicare espressamente la sua volontà di essere sepolta nel capoluogo piacentino a cui, nonostante i numerosi viaggi e trasferimenti a cui andò incontro, rimase sempre affezionata.
La cripta con le reliquie
Nella Chiesa di San Sisto è presente una cripta accessibile solo attraverso una scala a chiocciola, la stessa che salendo porta anche alla cima del campanile. Scendendo invece nella cripta ci si ritrova nell’ambiente più antico di tutta la struttura, dove su un altare in marmo è presente l’urna con le reliquie di San Fabiano e San Sebastiano.
Visitare la Chiesa di San Sisto
La Chiesa di San Sisto è visitabile gratuitamente, senza l’acquisto di alcun biglietto. L’intero edificio, inoltre, rimane sempre aperto durante tutto l’anno con orari che talvolta si possono prolungare in occasione di particolari ricorrenze religiose.
Attualmente gli orari di apertura della Chiesa di San Sisto sono:Â
- Dal lunedì al venerdì: dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30
- Sabato: dalle 8.00 alle 11.00 e dalle 15.00 alle 18.00
- Domenica e festivi: dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.00
La storia della Chiesa di San Sisto
La Chiesa di San Sisto nasce in realtà sulle fondamenta di un antico monastero, voluto e fondato da Engelberga d’Alsazia, moglie dell’imperatore del Sacro romano Impero Ludovico II. Il monastero inizialmente era solo femminile, ma dopo la morte Engelberga e per volere di Matilde di Canossa passò in mano all’ordine dei monaci benedettini. Furono loro a gestire anche la chiesa che successivamente prese forma, nonostante per alcuni anni la presenza dell’ordine maschile si alternò con quello di altri ordini di monache o suore.
Per arrivare alla costruzione della Chiesa di San Sisto bisogna dunque spostarsi negli anni 1499-1511, quando i lavori presero il via sotto la guida di Alessio Tramello, lo stesso architetto che non molto tempo dopo seguirà anche il progetto del Duomo di Piacenza.
La consacrazione ufficiale della chiesa di San Sisto risale dunque al 1514, anche se in realtà la facciata venne più volte rimaneggiata, anche a distanza di secoli. Alcuni interventi furono però necessarie non solo per ragioni estetiche, ma anche strutturali. Nel ‘700, infatti, vi fu una pesante alluvione che rese necessaria la vendita dell’originale quadro della Madonna Sistina di Raffaello al fine di finanziare alcuni interventi di restauro dal costo molto elevato.
La vendita comunque non risollevò mai del tutto i monaci dai problemi economici, che a inizio ‘800 finirono per essere cacciati dalla chiesa da Napoleone. Fu tra l’altro lui a trasformare il convento in una caserma, utilizzando gli interni di San Sisto come alloggio per i suoi soldati.
Fortunatamente tale parentesi ebbe una durata breve, dato che non molto tempo dopo nel 1813 la chiesa tornò a essere una sede parrocchiale, come lo è ancora oggi.
Come raggiungere la Chiesa di San Sisto
L’indirizzo per raggiungere la Chiesa di San Sisto a Piacenza è via S. Sisto, 9. L’edificio rimane dunque in una zona centrale, adiacente al Museo Civico di Palazzo Farnese, seppur in una punto abbastanza nascosto.
A piedi
Passeggiando per il centro di Piacenza si può arrivare alla Chiesa di San Sisto partendo dai principali punti di interesse della città . La chiesa dista infatti circa 8 minuti da Palazzo Farnese, 10 minuti da Piazza Cavalli e un quarto d’ora dal Duomo.
In auto
Chi vuole raggiungere la Chiesa di San Sisto in auto può tranquillamente farlo avvicinandosi all’area nord della città di Piacenza. Nei dintorni sono infatti presenti alcuni parcheggi. In particolare consigliamo il Parcheggio di Piazza Casali o il Parcheggio a pagamento presente in Piazza della Cittadella.
In autobus
La stazione degli autobus più vicina alla Chiesa di San Sisto è quella di Via Borghetto, distante appena 200 metri dall’ingresso dell’edificio. Per raggiungerla si può prendere l’autobus di linea 1, 6, 8, 4, 17 e MB, provenienti da diversi punti della città e dai suoi dintorni.
In treno
Chi vuole raggiungere la Chiesa di San Sisto in treno dovrà scendere alla stazione ferroviaria di Piacenza, a un chilometro e mezzo di distanza. Il percorso può essere coperto a piedi con una passeggiata di circa 20-30 minuti, oppure in autobus in soli 10 minuti.
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