Ortrugo Visconti 1960 Metodo Ancestrale – Cantina Visconti Vigoleno

L’Ortrugo Visconti 1960 della Cantina Visconti Vigoleno è un vino piacentino bianco fresco e frizzante, prodotto senza l’aggiunta di solfiti. La sua frizzantezza è dovuta a un processo di fermentazione naturale, svolta secondo i principi del metodo ancestrale. Ciò consente di ottenere un prodotto che sfrutta a pieno i residui zuccherini delle uve, e che esprime la vera essenza di questo vitigno. 

Caratteristiche organolettiche

L’Ortrugo Visconti 1960 è un vino bianco frizzante di color giallo paglierino. A differenza di altri vini ottenuti dallo stesso vitigno, presenta un colore leggermente meno chiaro rispetto a quanto stabilito dalla DOC. Ciò è dovuto a un processo di fermentazione più lungo, che consente però di valorizzarne maggiormente il profumo intenso e aromatico. Il sapore è invece secco, deciso e di gran carattere per un vino di questa gradazione.

Per tale motivo si consiglia sempre una temperatura di servizio compresa tra gli 8°C e i 10°C, che permette di esaltarne al meglio le qualità. 

Abbinamenti  

L’Ortrugo Visconti 1960 è un vino che si adatta a momenti diversi, dal pranzo più informale, all’aperitivo, fino alla cena più ricercata. Può essere abbinato ai formaggi, in particolare a quelli freschi o a Parmigiano e Grana stagionati 12 mesi, oppure ai primi piatti. L’Ortrugo Visconti 1960 è infatti ottimo insieme ai risotti con funghi porcini di stagione o con i formati di pasta fresca ripieni. L’accostamento ideale è quello con i tortelli con la coda, un vero simbolo della cucina tradizionale piacentina.

Coltivazione e produzione

La produzione dell’Ortrugo Visconti 1960 avviene a partire da un uvaggio al 100% di Ortrugo, proveniente esclusivamente dalle valli piacentine. 

I vigneti, di proprietà della Cantina Visconti Vigoleno e di età media di 30 anni, vengono coltivati avvalendosi di un impianto a spalliera. La potatura, fredda e verde, viene fatta con metodo Guyot singolo ad archetto.

Per la fase di raccolta si aspetta la maturazione dei grappoli, che diventa ben riconoscibile nel momento in cui gli acini acquisiscono una colorazione gialla e con riflessi verdognoli. Quando i grappoli hanno le giuste dimensioni e appaiono ben compatti tra di loro, si procede quindi con la vendemmia che cade solitamente tra la metà di settembre e l’inizio di ottobre. Le uve vengono raccolte a mano, così da poterle selezionare in base al grado di maturazione e alla compattezza degli acini.

Dopodiché si passa alla lavorazione del mosto, che dopo 24 ore di macerazione viene spostato in vasche di vetroresina per ben 3 mesi. Qui avviene una lunga macerazione, seguita poi dalle altre fasi di vinificazione svolte secondo i principi del metodo ancestrale. Ciò significa che viene sfruttata l’azione dei lieviti naturali per poter ottenere una leggera frizzantezza, senza che vi sia l’aggiunta di componenti esterni. Il risultato è quindi un vino dalla personalità originale e dalle caratteristiche organolettiche uniche.