Vino Novello DOC dei Colli Piacentini: caratteristiche, abbinamenti e storia

Cabernet Sauvignon DOC dei Colli Piacentini

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Il vino Novello DOC dei Colli Piacentini è un vino rosso acidulo e fruttato prodotto con sole uve coltivate nel territorio della provincia di Piacenza. Tra i vitigni impiegati in fase di vinificazione troviamo principalmente il Pinot Nero, la Barbera e la Croatina. Viene realizzato solo nella variante ferma. La sua particolarità sta nei tempi di imbottigliamento, che ne condizionano anche il processo di produzione. Il vino novello deve essere obbligatoriamente imbottigliato entro il 31 dicembre dell’anno di vendemmia delle uve. Oltre tale data, infatti, il vino non è più etichettabile come novello. 

Vino Novello DOC dei Colli Piacentini: caratteristiche e proprietà organolettiche

  • Colore: rosso rubino  
  • Profumo: vinoso, caratteristico
  • Sapore: acidulo, fruttato, secco o abboccato, tranquillo
  • Gradazione alcolica: minimo 11%
Il vino Novello dei Colli Piacentini è un vino molto giovane, che si presenta di colore rosso rubino. Il suo profumo è vinoso e fruttato, spesso con sentori che ricordano il ribes, le ciliegie e le fragole. Il sapore invece può essere più o meno secco o abboccato. La caratteristica principale è però l’acidità fragrante che lo rende un vino di pronta beva, cioè non propenso all’invecchiamento. Si può trovare in commercio solo nella variante ferma.

Vino Novello DOC dei Colli Piacentini: come abbinarlo

  • Vino Novello DOC dei Colli Piacentini: primi e secondi piatti autunnali, caldarroste
  • Temperatura di servizio: 13-14°C
Il vino Novello DOC dei Colli Piacentini è un vino leggero che non ha difficoltà a farsi apprezzare da tutti. Grazie al suo gusto delicato e alle note fruttate si presta molto bene agli accostamenti con piatti che richiamano i sapori del bosco. Il consiglio è quindi quello di abbinare il vino Novello DOC dei Colli Piacentini a risotti con funghi porcini o alla pasta fresca preparata con farina di castagne. Una classica autunnale vuole poi che il vino novello venga servito insieme alle caldarroste, immancabili sulle tavole di tutta Italia durante i mesi che precedono l’inverno. Per poter apprezzare al meglio questi sapori si raccomanda inoltre di servire il vino Novello DOC dei Colli Piacentini a una temperatura di circa 13-14°C, lasciandolo quindi raffreddare brevemente in frigo prima della degustazione. 

La produzione del vino Novello DOC dei Colli Piacentini

La produzione del vino Novello DOC dei Colli Piacentini è regolamentata dall’apposito disciplinare che stabilisce un impiego minimo del 60% di uve di Pinot nero e/o Barbera e/o Croatina. È perciò concesso l’utilizzo di altre uve fino a un massimo del 40% ma solo se provenienti da vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione in Emilia Romagna e iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino. La zona di produzione del vino novello, così come tutti gli altri vini piacentini, è ristretta a specifici comuni della provincia. Tuttavia, così come accade anche per la Barbera, la Bonarda, la Malvasia, il Pinot Nero, il Pinot Grigio, il Sauvignon, il Cabernet Sauvignon, e lo Chardonnay anche per il Novello è prevista una piccola eccezione. Parte delle operazioni di vinificazione del vino Novello possono infatti essere svolte a Santa Maria della Versa e Rovescala, due comuni pavesi confinanti con la Val Tidone. L’imbottigliamento deve avvenire entro il 31 dicembre nella stessa annata di produzione delle uve. Dopodiché il vino novello può essere messo in consumo, ma solo in bottiglie di vetro fino alla data prevista dal decreto ministeriale. La caratteristica più particolare da nominare quando si parla di questo vino è però la tecnica di produzione che viene impiegata. Per il vino novello si utilizza infatti la macerazione carbonica. La macerazione carbonica prevede che i grappoli non vengano disparati, ma messi direttamente dentro un contenitore a chiusura ermetica per almeno una settimana. Il contenitore viene poi riempito con del gas inerte, solitamente azoto o anidride carbonica. Con l’inizio della fermentazione alcolica l’ossigeno si consuma così completamente, dando vita a un ambiente totalmente anaerobico che restituirà un vino dal sapore morbido, poco tannico e fruttato. 

La storia del vino Novello dei Colli Piacentini

In Italia solitamente si parla del novello descrivendolo come il frutto di un’ispirazione presa dal “Beaujolais Nouveau”, un vino francese prodotto con uve Gamay nella regione del Beaujolais. Tuttavia già in un documento del 20 settembre del 1770 il magistrato di Piacenza parlava di un vino “novello”, descrivendolo come un vino giovane prodotto con le uve della vendemmia appena svolta. Ciò testimonia quindi come il Novello dei Colli Piacentini fosse già presente nella zona ancor prima della più massiccia diffusione che si ebbe in tutta Italia a partire dagli anni ‘70, trainata dall’esempio francese. Oggi il vino Novello dei Colli Piacentini è a tutti gli effetti riconosciuto dalla DOC dei Colli Piacentini che ne tutela le sue qualità in termini di colore, odore, gusto, gradazione alcolica,  acidità e zona di produzione.

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