Monterosso Val D’Arda: le caratteristiche del vino bianco di Castell’Arquato

Il vino Monterosso è un vino piacentino bianco di esclusiva origine dei Colli Piacentini. La sua denominazione completa è infatti “Colli Piacentini Monterosso Val d’Arda” in quanto viene prodotto in una zona ristrettissima ai piedi di Castell’Arquato. Può essere trovato in commercio nella tipologia ferma, frizzante o spumante, che a loro volta possono suddividersi nelle versioni amabili o secche. 

Vino Monterosso: caratteristiche e proprietà organolettiche

• Colore: giallo paglierino o dorato 
• Profumo: delicato, caratteristico
• Sapore: morbido, magro, amabile o secco in base al processo di produzione
• Gradazione alcolica: minimo 11% 

Il vino Monterosso Val d’Arda è un vino bianco di colore giallo chiaro, con riflessi che possono variare sfumato al paglierino al dorato. Il profumo risulta delicato e caratteristico, mai invadente. Talvolta possono emergere note fruttate, come quelle di pesca o frutta tropicale. Il sapore è generalmente morbido e magro, reso ancora più equilibrato dalle bollicine fini ed evanescenti.  Sia che si opti per la variante ferma, frizzante o spumante, il gusto può variare dal dolce al secco. La scelta quindi può essere fatta in base alle proprie personali preferenze e agli abbinamenti con i quali si preferisce giocare.

Vino Monterosso: come abbinarlo

• Vino Monterosso secco: antipasti leggeri, primi piatti delicati, minestre, secondi di carne bianca o pesce 
• Vino Monterosso amabile: frutta, biscotti e dolci 
• Vino Monterosso Spumante: aperitivi, primi o secondi piatti di pesce eleganti
• Temperatura di servizio: da 8-10°C fino a un massimo di 14°C

Il Monterosso Val D’arda è un vino che si presta agli abbinamenti con sapori delicati e non invadenti. Se servito nella versione secca si consigli di accompagnarlo ad antipasti leggeri, primi piatti delicati, minestre e secondi piatti di carne bianca o pesce. In particolare, per ciò che riguarda i primi piatti, è ottimo l’abbinamento con i sughi di crostacei e frutti di mare. Se amabile, il Monterosso si esprime al meglio alla fine del pasto, insieme a frutta, biscotti e dolci dal gusto non pesante, come torte di panna, pasticcini o crostate. In caso di cene più ricercate ed eleganti si può invece optare per il Monterosso Spumante, da servire come aperitivo o con primi e secondi piatti di pesce pregiati, come branzini, dentici o orate. 

La produzione del Vino Monterosso

La produzione del vino Monterosso Val d’Arda richiede l’utilizzo di un mix di uve a bacca bianca, provenienti esclusivamente da vitigni coltivati all’interno della regione. Le percentuali di uvaggio utilizzate per il vino Monterosso Val D’arda sono:

• Malvasia di Candia Aromatica e Moscato bianco: dal 20% al 50%
• Trebbiano Romagnolo e Ortrugo: dal 20% al 50%

Le aziende vitivinicole possono inoltre avvalersi delle uve di Bervedino e/o Sauvignon e altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione in Emilia Romagna fino a un massimo del 30%. La composizione specifica di ogni etichetta varia quindi di cantina in cantina, in base a se si punta a ottenere un vino più secco o amabile. Da queste uve si possono quindi ottenere 3 tipologie di Monterosso Val D’Arda:

• Monterosso Val D’Arda fermo
• Monterosso Val D’Arda frizzante
• Monterosso Val D’Arda spumante

Il disciplinare che ne regolamenta la produzione è quello della DOC dei Colli Piacentini, che dal 1974 riconosce il Colli Piacentini Monterosso Val D’Arda tra i vini esclusivi della provincia di Piacenza. In particolare la zona di produzione del vino Monterosso è estremamente ristretta. Possono ottenere la DOC solo le etichette prodotte all’interno dei comuni di Alseno, Castell’Arquato, Carpaneto, Lugagnano, Gropparello e Vernasca. L’unica operazione a essere consentita al di fuori di quest’area, ma sempre dentro i confini provinciali piacentini, è la presa di spuma. Tutte le altre operazioni di vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento devono essere svolte all’interno delle 6 aree appena citate.

La storia del vino Monterosso

Il vino Monterosso è ancora poco noto e non tutti conoscono la sua storia. Il nome deriva da una collina nei pressi di Castell’Arquato, da dove sono partiti i primi esperimenti di vinificazione. Il riconoscimento della DOC è molto recente, ma le origini di questo vino sono molto lontane. Già in un’antica testimonianza di viaggio di Papa III Farnese viene citato il Monterosso. Nel 1536, infatti, il Papa partì verso Nizza per raggiungere il Re di Spagna Carlo V e il Re di Francia Francesco I. Lo scopo di tale spostamento era quello di fungere da mediatore, riappacificando i due sovrani impegnati nella Guerra d’Italia. A circa metà del suo viaggio Papa III Farnese fece una tappa a Castell’Arquato dove assaggiò diversi vini. Di tale sosta rimane una traccia, in una trascrizione di un suo vivandiere che descrisse il vino Monterosso come “perfetto et buono”. Oltre a ciò, il Monterosso fu anche il vino dei Visconti di Milano, che rifornivano la corte proprio con bottiglie provenienti dalle colline della Val D’Arda. I motivi della scarsa conoscenza del Monterosso sono probabilmente da attribuirsi alla produzione limitata, e non di certo alle sue caratteristiche. Proprio per questo dal 2011 è stata inaugurata la prima edizione del Monterosso Val D’Arda Festival che promuove il territorio locale e il vino Monterosso.