Caratteristiche tecniche | |
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Formato | 0,75 L |
Tipologia | Rosso Frizzante |
Zona di produzione | Vigoleno |
Vitigni | 70% uve Barbera e 30% uve Croatina (Bonarda) |
Gradazione Alcolica | 13,5% |
Temperatura di servizio | 18° |
Abbinamenti | Salumi piacentini e anolini in brodo |
Anno di vendemmia | 2021 |
Note aggiuntive | Vino naturale - non contiene solfiti aggiunti |
Il Gutturnio DOC della Cantina Visconti Vigoleno è un vino rosso frizzante che nasce in una ristretta zona delle colline della Val D’Arda.
Le sue particolari caratteristiche si devono al pieno rispetto del metodo ancestrale, ma anche alla fermentazione completamente naturale senza solfiti aggiunti.
Caratteristiche organolettiche
Il Gutturnio DOC della Cantina Visconti Vigoleno si presenta di colore rosso carico e corposo, che già nell’aspetto anticipa il profumo intenso, frutto dell’incontro tra i vitigni Croatina e Barbera. La particolarità di questa unione emerge all’assaggio con un gusto fresco ed equilibrato. Le note morbide della Croatina (chiamata anche Bonarda) si sposano perfettamente con quelle più amarognole della Barbera, offrendo al palato una perfetta armonia di sapori.
A completare il tutto troviamo le bollicine naturali, dalla frizzantezza molto fine e poco aggressiva. Servitelo a una temperatura di 18°C per degustarne a pieno tutte le qualità.
Abbinamenti
Trattandosi di un vino molto equilibrato, il Gutturnio DOC della Cantina Visconti Vigoleno si sposa con un’ampia varietà di piatti, sia caldi che freddi, rendendolo così perfetto per cene organizzate in qualsiasi stagione.
Gli abbinamenti migliori sono certamente quelli con le specialità della cucina piacentina, che essendo leggermente grassa richiama vini che sappiano sgrassare la bocca.
Ecco quindi che si rivela perfetto per accompagnare gli anolini, in particolare quelli ripieni di Parmigiano, che in Val D’Arda spesso sostituiscono la più nota versione con carne, diffusa nel resto del piacentino. La morbidezza della Bonarda, infatti, si abbraccia perfettamente al formaggio, mentre le note amarognole della Barbera esaltano il brodo.
Spostandosi invece sui piatti freddi l’abbinamento consigliato rimane senza ombra di dubbio un tagliere di salumi piacentini DOP, con una selezione di coppa, salame e pancetta, da servire sia come antipasto che durante l’ora dell’aperitivo.
Coltivazione e produzione
La coltivazione a spalliera delle viti di Bonarda e Barbera avviene sulle colline di Vigoleno, in un’area di circa 4 ettari. Qui il terreno si caratterizza per la presenza di un impasto equilibrato a base di limo, sabbia, argilla e calcare. È proprio quest’ultimo elemento il segno distintivo del terroir della zona, che risulta ricchissima di minerali.
Le viti vengono curate durante l’anno con una potatura che segue il metodo guyot ramificato ad archetto, così da stimolare il germogliamento delle gemme. Tuttavia durante l’inverno, per limitare l’utilizzo di prodotti fitosanitari, tali interventi vengono ridotti al minimo. Per filosofia, infatti, la Cantina Visconti Vigoleno preferisce una produzione limitata ma sana, meno esposta alle malattie.
A tal fine, durante la primavera, viene quindi effettuata una potatura verde con un’accurata scelta dei germogli e la pulizia manuale delle piante. Ciò consente di prevenire i problemi dovuti alla scarsa circolazione dell’aria tra i tralci, alla disomogenea esposizione al sole e allo sfruttamento della pianta.
Per la produzione del Gutturnio DOC della Cantina Visconti Vigoleno è fondamentale che le viti siano in salute, in modo da garantire frutti sani. Questo perché la produzione segue il metodo ancestrale, che non prevede l’aggiunta dei solfiti e che si affida quindi al solo lavoro dei lieviti indigeni e degli zuccheri naturali presenti nell’uva.
Ogni anno, nel periodo della vendemmia, la raccolta viene fatta manualmente. Segue poi un periodo di macerazione delle vinacce di 15 giorni circa e un successivo affinamento per 6 mesi in botti di vetroresina o cemento, per far sì che i lieviti e gli zuccheri inizino ad agire. Durante questo periodo, sulla base delle temperature esterne, vengono effettuati dei travasi per affinare il vino e un’unica filtrazione con farina fossile che al Gutturnio l’eleganza che lo contraddistingue.
Dopodiché avviene l’imbottigliamento, eseguito solo nelle fasi di luna calante dei mesi di febbraio, marzo e aprile, quando i lieviti sono meno aggressivi. L’ultimo passaggio prevede un processo di rifermentazione in bottiglia, necessario per donare la frizzantezza.
I lievi indigeni, infatti, trovandosi in un ambiente più piccolo mangiano gli zuccheri naturali rimasti, rilanciando così l’anidride carbonica che genera le caratteristiche bollicine.